Fondo per il Santuario della Madonna di Machaby

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Il Fondo per il Santuario della Madonna delle nevi di Machaby è costituito dall'Associazione Lo Doil in collaborazione con la Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta

Le finalità del fondo è la valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio ecclesiastico legati al Santuario della Madonna delle nevi di Machaby

Il progetto “Il Santuario della Madonna delle nevi di Machaby” nasce dall’esigenza di valorizzare, salvaguardare e rivitalizzare uno dei santuari più importanti della Diocesi di Aosta, inserito in un contesto territoriale che in questi ultimi anni ha visto importanti investimenti nel settore culturale, paesaggistico ed economico.

Il santuario di Machaby è ancora oggi luogo di pellegrinaggio non solo per gli abitanti di Arnad e dei comuni limitrofi ma anche per numerosi fedeli provenienti dal biellese, dal canavese e anche dal novarese, tanto che fino ad alcuni decenni fa la predica della vigilia era detta in italiano o in dialetto piemontese. Il Santuario si inserisce in un contesto monumentale, architettonico e artistico di rilevante importanza. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino, da cui dipende il santuario di Machaby, si impone come gioiello dell’architettura romanica in Valle d’Aosta con un impianto basilicale a tre navate terminanti con absidi semicircolari ornate da lesene e archetti pensili. La facciata presenta inoltre un imponente portale gotico mentre sia le pareti esterne che interne conservano un importante ciclo di affreschi databile al secondo decennio del XV secolo, eseguito dal medesimo anonimo frescante che decora anche l’antica cappella di Fleuran vicino ad Issogne. All’interno si trova una preziosa cappella affrescata e ornata da stucchi seicenteschi che apparteneva alla nobile famiglia locale dei Vallaise, proprietaria dei castelli di Arnad (due castelli e una casaforte) e in particolare di quello conosciuto come le Palais de la Costetta, oggetto di importanti restauri promossi dall’Amministrazione regionale, le cui sale sono riccamente ornate da pitture e stucchi eseguite dalle maestranze che negli stessi anni erano attive in altre importanti residenze nobiliari piemontesi.

Tra le azioni previste dal progetto per valorizzare il sito e la struttura si contano:

1. Attività di restauro
2. Attività sociali
3. Attività di promozione